Di Covid-19, biciclette e fase 2
Sempre più acceso si fa il dibattito sull’attesa fase due. La fase della nuova normalità guidata dalle nuove regole necessarie per convivere con il covid19. Ancora è incerto quando inizierà la fase due e le ipotesi sul come sono ancora tante. Per questo è bene riflettere affinché, come si sente dire spesso, la crisi che stiamo vivendo tutti noi possa generare qualcosa di nuovo e positivo, magari percorrendo strade fino a ieri impraticabili. Come le strade delle nostre città, fino a ieri congestionate dal traffico e oggi libere dalle auto. Inizialmente si prova una sensazione di inquietudine nel percorrerle, poi ci si abitua. Si guarda tutto con nuovi occhi, si vive lo spazio in modi diversi. Una delle poche euforie provate di recente è stata proprio camminare al centro di viali e strade deserte senza provare la normale sensazione di pericolo.
Da qui lo spunto: la forzata riduzione del traffico può essere l’occasione per riappropriarsi dello spazio pubblico e per rivedere il sistema della mobilità a Viareggio e in Versilia, anche in previsione della stagione balneare, che necessariamente dovrà essere reinventata.
In alcune grandi città come Londra, Roma e Bologna si parla già di incentivare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto ideale nel passaggio dal lockdown alla normalità; quando l’accesso ai mezzi pubblici sarà limitato per tenere le distanze fra le persone, e l’uso delle auto private porterà traffico e inquinamento. F.I.A.B. propone alcuni interventi a favore delle biciclette quali la percorribilità di tutte le corsie preferenziali, la possibilità di parcheggiarle sui marciapiedi, la realizzazione di Zone 30, convenzioni con le società di bike sharing e agevolazioni per l’acquisto.
Soluzioni simili potrebbero essere adattate anche alla Versilia per le vacanze di quest’anno, ma non solo.
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- LE APUANE; potrebbe essere finalmente valorizzata la fitta rete di sentieri che si snoda sulle Apuane. Si ridurrà così la pressione sulle spiagge mantendendo comunque il turismo sul nostro territorio;
- LE SCUOLE; potrebbero essere chiuse alle auto alcune strade per consentire agli studenti, ma non solo, di andare a scuola in bici in sicurezza. Si eviterà così agli studenti di prendere i mezzi pubblici dove è più difficile mantenere il distanziamento;
- LE ZONE 20; sono zone nelle quali pedoni e ciclisti hanno la precedenza sui mezzi a motore per i quali la velocità max consentita è di 20 km/h. In questo modo si aumenta lo spazio per la circolazione di pedoni e bici facilitando il rispetto delle distanze;
- LA RETE DEI CANALI; ancora per evitare assembramenti potrebbero essere utilizzati gli argini della rete di canali che attraversa la piana della Versilia. Utili sia per gli spostamenti a piedi o in bici sia come percorsi di una semplice passeggiata vicino casa;
Quello che ci manca oggi per poter tornare serenamente alla “normalità” sono quindi gli spazi, pubblici e naturali. Fino ad ora li abbiamo vissuti affollandone alcuni e dimenticandone altri; ora che gli affollamenti spaventano, forse potremmo evitare il plexiglas sulle spiagge e magari riscoprire nuovi luoghi e nuovi spazi.